Transcripts for A.I.

Quel che adesso leggero è già stato detto da me.

Mercoledì 18 ottobre 2023, a partire dalle 19:42.

Ho deciso che durante la Conferenza.

Dal 19 ottobre.

Non dirò nulla di nuovo.

Questa scelta?

Non deve qui.

In questo momento la sua spiegazione.

La spiegazione emergerà contestualizzata.

A quel che accadrà durante la conferenza.

Voglio utilizzare questo breve discorso per introdurre.

Quel che accadrà adesso.

Visited è un progetto che gioca con la rapporto tra moltitudine e singolarità.

La singolarità è ogni evento singolo che si produce come adesso. Io che sto parlando io che sto leggendo.

La moltitudine.

Apre a un'altra costruzione, a un'altro oggetto che però tende all'ideale.

Vi siete l'oggetto ideale di bicitet è la figura dell'individuo seduto.

L'individuo seduto.

Che compie un'azione.

Principalmente in questa parte, un'azione riflessiva produce un contenuto.

La somma di questi contenuti?

Proiettano ad un discorso complessivo che dà senso all'opera.

L'opera intesa visitet.

Visitate quindi non ha una spiegazione.

Perché la sua spiegazione vuole sedersi insieme alla figura ideale del dell'individuo seduto.

Quindi invisited, non esiste un discorso esplicativo sintetico.

Esaustivo sul progetto esistono, esistono una moltitudine di discorsi.

E di incarnazioni dell'azione di sedersi della figura dell'individuo seduto.

Quel che farò adesso è presentarvi una serie di contenuti.

Derivati principalmente dalle ultime due.

Ultimi due messaggi video che ho registrato nel punto nel sito E inserito nel sito bisited.

Una trascrizione che è stata inserita in una pagina dedicata.

Nel sito.

Questa trascrizione.

L'indirizzo web della pagina in cui sono presenti queste trascrizioni.

È stata.

Presentata data a un software di intelligenza artificiale, nel caso specifico Chad GTP quattro.

Che a partire da questi testi ha rielaborato una serie di sintesi.

Legate alla sua comprensione.

Del dei discorsi.

Io adesso invito qualcuno tra i partecipanti alla Conferenza che vorrà salire.

Sul palco, sedersi al mio posto e leggere.

Uno, qualcuno tra queste frasi che Chat GTP ha rielaborato a partire da dei discorsi da me effettuati.

In questo modo i partecipanti parteciperanno al progetto attraverso la loro presenza seduti, ma quel che diranno non sarà frutto del loro pensiero.

Quel che rimarrà della loro presenza e il contributo attivo corporeo, l'azione di sedersi, l'azione di parlare svuotata del contenuto e riportando invece un contenuto altro.

Questo contenuto altro è già frutto di una rielaborazione.

Tra uomo e macchina.

Tra conoscenza individuale.

E il rappresentante artificiale della conoscenza e del sapere collettivo.

La registrazione audio in questo momento ha una durata di 5 minuti e 20:00:05 questa durata è eccessiva per essere riportata durante la conferenza. A questo punto anche di questo discorso farò una sintesi per cui colui che coloro che ascolteranno questo discorso lo ascolteranno in una versione da me Letta in inglese, testuale, che ha subito una prima sintesi e una successiva traduzione sempre in aiuto grazie all'aiuto dell'intelligenza artificiale.

Questa registrazione audio, comunque, troverà luogo di pubblicazione all'interno del sito, in una pagina che ancora oggi non è data. Perché devo ancora crearla grazie.



I contenuti presenti sulla pagina web.

Dedicata alla comunicazione con chat Gtp.

E in generale, quindi con l'intelligenza artificiali.

Sono un passo verso la modernita rispetto la ricerca di contenuti su Internet, infatti, già chat GTP quattro ha una funzione di dialogo tramite Bing.

Per la.

Consultazione di contenuti sul web.

Ed è questa quella che sto utilizzando ultimamente.

Penso sia più interessante trasportare questo processo mo rendendolo un po più modellizzabile, quindi il sito be sited da oggi avrà una pagina in cui sono trascritti.

Non so quanti, ma comunque una serie di.

Contenuti.

Normalmente sono stati espressi in nei video destinati ai partecipanti al casting.

In questo momento non è detto che la situazione cambi, comunque in questo momento ci sarà da adesso in poi ci sarà una pagina.

Deby cited, dedicata alla trascrizione dei discorsi video, dei messaggi video indirizzati ai partecipanti.

Una trascrizione in certi casi un po ripulita, probabilmente, ma non è una regola che l'intelligenza artificiale leggerà e verrà utilizzata per la produzione di sintesi.

In questo modo?

Ci sono due osservazioni importanti da fare, la prima è che questo passo è un passo verso dicevo la modernità. Perché? Perché grazie all'intelligenza artificiale è un mezzo dell'intelligenza artificiale. Prossimamente la ricerca Internet, quindi come già fa chat, GTP la ricerca Internet passerà attraverso un in un medium, un'ulteriore interfaccia di comunicazione che farà per noi la ricerca dei contenuti.

Come già quindi accade con già GTP, altra cosa che questo processo svincola, in questo caso mio, l'autore.

Dell'obbligo alla sintesi.

Per cui se fino ad oggi è stato necessario.

Presentare il proprio lavoro attraverso sintesi.

Che è per la maggior parte degli artisti, sono un lavoro di una pesantezza incredibile.

Oggi, grazie all'intelligenza artificiale, questo passaggio, che in realtà è forzato tra sintesi, discorsivo esplicativa di un'azione artistica e appunto, e discorso da comunicare alle autorità per la comunicazione per.

L'aspetto critico di diffusione, io penso che grazie all'intelligenza artificiale sia nella produzione di immagini che nella produzione di testi, si possa sperimentare finalmente in un modo un po più compiuto la creazione di medium.

Di di mezzi di interfacce che si pongono tra.

L'opera, che sia discorso, parola scultura, oggetto, concetto è invece la la, la necessità di divulgazione.

Quindi questo libera.

L'autore.

Che avrà meno paura dell'incoerenza, meno paura di dilungarsi nelle cose.

Non avrà più questa necessità alla sintesi, che è una necessità che influenza la il percorso creativo. Se io sono obbligato a spiegare tutto quello che faccio a poco a poco a poco da subito questa esigenza influenza il mio modo di pensare e di fare.

Quindi questo è un passaggio fondamentale per me e per tanti altri.

Ma l'arte parte da delle idee, televisioni delle intuizioni, chiamiamole come vogliamo che non devono però essere dimostrate.

A differenza della intuizioni, idee o ipotesi scientifiche, ma devono essere realizzate.

Questo rapporto con la dimostrazione è una cosa importante perché proprio lì la sfida dell'artista, realizzare qualcosa.



Con la storge le volant ma la cosa che io aggiungo, se pure sono registrate così, le abbiamo tutte e ci confrontiamo in questo momento e.

Che rispetto a visid ci sono alcuni aspetti.

Che trattano l'estetica.

Perché la riflessione prima rispetto a besiter da noi non abbiamo ad oggi un obiettivo o un'ipotesi scientifica di qualche tipo chiara. L'ipotesi che è quella più che altro legata forse ad un obiettivo.

Che può essere più di natura estetica o.

O concettuale, è quella di.

Sulla posizione.

Seduto.

Sull'azione di sedersi e sulla posizione seduta.

Come qualche cosa.

Diciamo come un simbolo.

Come 1 1 elemento nella sua rapporto, nel rapporto con la sua idealità, nel senso che.

Nel campo delle allora la sedia viene utilizzata o in funzionalmente o per educazione o nelle arti in senso funzionale, cioè ci si siede perché attraverso l'azione seduto si vuole rappresentare qualcosa.

Giusto?

Il fatto di di porre di fare un progetto che pone l'attenzione sul sedersi e pone una moltitudine di persone che si siedono, fa sì che da un lato c'è l'avvicinamento a ogni singola persona, ma la moltitudine crea uno svuotamento del singolo modo di sedersi. Questo è un modo per arrivare al all'aspetto ideale delle cose, è come l'infinito. Noi non possiamo immaginare l'infinito. Possiamo immaginare una successione innumerevole di cose e la posizione ideale, come la sede ideale in noi non esiste come sedia singola, ma esiste come concetto.

Di cui abbiamo idea. Perché? Perché abbiamo una moltitudine di esempi, se noi conoscessimo una singola sedia, per noi quella singola sedia reale concederebbe con l'ideale perché non c'è apertura verso altro nell'immaginazione, mentre invece la moltitudine ti apre ad un'idea di un'esistenza di concetto, come nelle parole, come in ogni elemento simbolico che al di là di ogni utilizzo, quindi l'utilizzo singolo è necessario, propedeutico alla costruzione dell'oggetto, come come come come idea, come simbolo, come parola.

Ogni lettera, ogni simbolo, ogni parola ha questa valenza, esiste nel suo utilizzo, ma alla fine l'idea che noi ne abbiamo e il motivo per cui lo utilizziamo è sempre più vasto del singolo. Utilizzo quindi il fatto di centrare un progetto intorno alla sede intorno al sedessi è un riportare attenzione su questo aspetto ideale per cui, anche se ognuno quando si siede interpreta se stesso e c'è un rapporto diretto con l'uomo e con l'espressione e col contesto nella globalità, il progetto TI crea un vuoto rispetto quell'azione.

Cioè tu mentre vedi quella persona sedersi allo stesso tempo, stai costruendo un sistema, un dispositivo che ti svuota di senso singolare, ti svuota di di interpretazione Perché ti ti porta sempre di più a osservare l'azione pensando all'idealità dell'azione, questo pure che crea il corto circuito, cioè il corto circuito dell'enorme presenza umana nel casting. E tu vedi la persona, la sua reazione al casting, il suo mondo, la sua casa, ma allo stesso tempo lo vedi proiettato in un'azione che è svuotata del suo significato singolo.

Perché il progetto vuole farti vedere la sedia che non può parlare, la parola non può, non può parlare di se stessa.

Il simbolo non può parlare di se stesso.

Si può parlare di se stesso nel caso singolo, ma è una dimensione innominabile e impercettibile, non è sintetizzabile, cioè lo puoi, la puoi evocare.

La presenza dell'oggetto simbolo, la presenza della condizione di idealità la puoi evocare, la puoi supporre.

Ma non la puoi afferrare.

E questo vale pure nelle scienze, ogni condizione ideale è ipotetica e teorica, c'è ci ci, ci crediamo che esistano condizione ideale, che sia quella di partenza, di condizioni iniziali o statistiche, ma noi lo sappiamo benissimo che la condizione su cui ragioniamo, che sono condizioni statistiche, non sono reali, sono ipotetiche, sono asintotiche.

Quindi noi abbiamo un'idea del degli oggetti di cui facciamo esperimento, però nel caso reale ogni singola cosa esiste perché la si incarna.

Questo noi non vogliamo con la sedia esprimere un carattere di qualcuno, però abbiamo bisogno dei caratteri delle persone per esprimere questo vuoto. Questa presenza, che allo stesso tempo è vuoto. Questo per me, il corto circuito che crea arte.

Oltre al fatto che nel casting, per esempio, si crea questo meccanismo di relazione.

Chi fa parte del progetto, cioè chi partecipa al casting, ha ha avuto accesso, a sua insaputa, a un dispositivo in cui lui è, fa parte del cittadino della Citizen Science, cioè lui fa parte del dell'esperimento. Era una chiamata aperta, quindi lui comincia a fare parte dell'esperimento, ma è pubblico, è pubblico.

È protagonista.

È elemento estetico, diventa un po tutto e si crea una relazione diretta tra noi e loro come la stiamo creando. E poi il progetto per loro diventa anche un progetto provocatorio perché si fissa. Siamo fissati che dobbiamo realizzare tante occasioni performative o di spettacolo di esibizione per quanti sono i partecipanti.

Quindi abbiamo creato un progetto o un'altro progetto dentro il progetto?

Ed è questo paradoò, queste, questa, questa Unione di obiettivi.

Che hanno senso e che non ne hanno.

Che crea un mistero.

Secondo me il rapporto creazione e arte deve giocare sulla su un percorso.

Che crea una sintesi.

Ho una riflessione che ha delle basi.

Che fanno parte de un'osservazione più di metodo scientifico e per questo l'annotazione la banda è importante cominciare a parlare delle cose facendo un raffronto tramite la scrittura tramite la statistica, tramite il paragone delle cose, però, accanto a questo ci vuole sempre, se si parla di arte e di creatività, una dimensione di vuoto, di incertezza, cioè tu allo stesso tempo, mentre fai un'analisi la devi fare in un contesto dove crei il vuoto ai piedi.

Dove la cosa che percepisci, il contesto in cui la Percepisci, ti sfugge.

E ti fa estetica perché crea delle immagini che prendono altro senso rispetto a quelle ordinarie, questo oppure il senso, quando tu guardi tutti STI casting uno dietro l'altro, hai un senso diverso, hai un'apertura di senso.

Che quindi ti pone il problema estetico, il problema estetico del del guardare l'uomo sedersi o l'uomo seduto e quindi anche di interpretarlo.

E non c'è un obiettivo, non si vuole cambiare il modo di sedersi, passare da uno a un'altro, ma si vuole soltanto.

Problematizzare un'azione banale.



 una grande differenza tra la ricerca e l'arte l'arte Intesa come dominio ampio che include quindi le arti intese come i mestieri artigianali manifatturieri tutto ciò che produce tangibilmente qualcosa e anche l'arte intesa come espressione poetica ed estetica quindi la differenza tra la produzione artistica è quella della ricerca una delle differenze è che l'arte produce oggetti tangibili tangibili non significa si possono soltanto toccare Ma percepire come uno scritto o anche un concetto produce una forma l’arte nel tempo è esteso le sue definizioni rispetto forma e Artefatto Ma resta qualcosa di in qualche senso tangibile l'artista produce un oggetto Dopodiché questo oggetto può essere oggetto di analisi da parte dell'artista e da parte di altri e si può esistere un dialogo con l'oggetto Ma l'oggetto resta nel caso invece della gravità della creatività dell'idea dell'intuizione in ambito nella ricerca solitamente questo passa per essere accettata dalla comunità deve passare per una dimostrazione questa dimostrazione può essere matematica nel caso di una formula matematica Oppure può essere frutto di un esperimento quindi di una serie di esperimenti di tentativi di analisi e alla fine di un risultato statistico viene asserisce la validità o meno 


Un'altra cosa che è un concetto un po' più evanescente rispetto agli altri seppure in questo momento mi viene in mente No questa visione della del processo scientifico sperimentale che parte da due punti in entrambi i casi questi punti sono dei punti in un certo senso arbitrari perché distinguono nella realtà Intesa per realtà quello che oltre la nostra capacità di mettere ordine alle cose la realtà in sé quindi c'è uno sforzo di descrivere questa realtà ma i punti da cui partiamo non sono punti di conoscenza associata ci sono delle ipotesi infatti in genere Le Scienze e anche le scienze applicate partono da delle condizioni iniziali queste condizioni iniziali escludono dei valori ci creano un campo di esistenza un insieme di partenza poi attraverso una serie di fenomeni sperimentazioni arrivano un punto finale questi punti finali sono delle traiettorie c'è un percorso una traiettoria da un punto iniziale un punto finale ed è questa traiettoria nel suo valore statistico che fa la conoscenza Ma i punti in sé iniziale e finale rimangono la crochet alla realtà Cioè come se fossero degli artigli che cercano di insinuarsi nella realtà ma non possono coincidere con la realtà quindi è come se la scienza fosse la ricerca di quanto più oggettività possibile almeno nel ragionamento che porta da una condizione iniziale A una condizione finale ma è ovvio che questo sia punti che l'operazione non è assoluta estetistico Cosa significa che ci sono delle cose che si escludono nell'arte e nella creazione dell'oggetto artistico è concesso non escludere nulla Qual è il gioco che l'oggetto Però deve essere rappresentativo Deve essere riconosciuto da un pubblico che sia un'altra persona cioè con l'oggetto artistico può andare oltre la capacità di giudizio o collettiva estetica può fare estetica Cioè può fare giudizio può fare interpretazione della realtà può fare sentimento può creare mondo ma per farlo è necessario che questa operazione di creazione che si muove Sempre sul filo della follia cioè del nonsenso trova nel suo atto di di realizzazione almeno un interlocutore che riconosce in quell'oggetto una consistenza del casting visited c'è un video un partecipante a mandati un video in cui non fa assolutamente quello che gli abbiamo chiesto in cui si fa vedere la testa mentre si abbassa questo in campo scientifico è un valore da escludere Nel nostro caso Nel nostro caso lo possiamo lasciare se tutti avesse risposto avessero risposto come questo caso particolare probabilmente avremmo perso il la forma 



È importante dire che essendo muovendosi l'arte per forme per oggetti un percorso che sia di ricerca ma che sia anche di creazione nel caso della creazione impone quasi oltre che ne dà la possibilità è un diritto dovere quello di dare forma passo dopo passo alle cose quindi è come se è un progetto ricerca creazione dovesse fare in modo di dare forum un percorso di forme che poi possono essere valutate nell'insieme come percorso nell'insieme come entità più complessa 


Durante una relazione che ancora non riesco che non riesco in questo momento a recarmi ad avere chiaro e quello della dell'aspetto della condizione ideale quella che abbiamo chiamato il processo scientifico: partono da condizioni ideali cioè le condizioni di partenza che si che si cercano In uno sperimento sono delle condizioni ideali cioè si fanno delle ipotesi in maniera tale che quella condizione di partenza seppur non corrisponda a un caso reale e ipoteticamente reale Cioè una costruzione una scenografia cioè un contesto che è coerente con quello che vogliamo è una sorta di pulizia dalla realtà rispetto all'osservazione e l'analisi che vogliamo fare è il punto di arrivo è pure un punto ideale cioè si applica nella condizione ideale qual è l'interesse delle scienze è quello che il discorso teorico si muove sempre in maniera che sia applicabile alla realtà cioè l'interpretazione della realtà non è la realtà è un risultato che si è mosso in una in una situazione parallela alla realtà costruendo una relazione questo suo risultato ricavato nella realtà da un risultato che in genere statisticamente attendibile però ce lo continua oscillazione tra dominio della realtà che è quello che non conosciamo e nostra dominio di conoscenza che in realtà è una condizione ideale della nostra lettura alla realtà Quindi c'è la condizione ideale la condizione ideale abbiamo parlato quindi di condizione ideale e di statistica ora nel caso delle sedie come ci sediamo tutti sanno dire che cos'è l'azione di sedersi mettere le chiappe sulla sedia Che cos'è la sedia tutti lo sanno Questa è una cosa nota la sedia anche di rispetto facendo riferimento agli ideali platonici oltre che l'idea ma anche all'oggetto esiste una sorta di nella mente umana esiste una sorta di Concetto astratto ma allo stesso tempo pratico di alcune cose della sedia e del sedersi come abbiamo questa idea o ce l'abbiamo innata non ci interessa sapere la risposta o è nato Comunque nella realtà ce l'abbiamo per moltiplicazione statistica ce l'abbiamo Perché vediamo centinaia migliaia milioni di volte le persone sedersi le persone sulla sedia Vediamo le sedie Ma qual è la sedia non esiste la sedia Sì se il concetto di sedia Qual è l'uomo seduto non esiste l'uomo seduto esistono gli uomini che si siedono ora con tasti invisite da 64 partecipanti Questo numero è Questo numero 64 può rappresentare il modo di sedersi se nel mondo siamo 7 miliardi e se ci sono stati tanti uomini prima di noi miliardi di miliardi questi 64 persone possono rappresentare il modo di sedersi Sì che lo possono rappresentare Oltretutto per noi che già conosciamo Cosa significa sedersi e Cos'è una sedia Ma forse già basterebbero per qualcuno che non conoscesse cosa è una sedia e non conoscesse Cosa significa sedersi ora Nel nostro caso questi 64 questi 64 c'è Antonio che in realtà si fa vedere in faccia Però noi riusciamo a immaginare che lui si siede e si alza quindi in quel caos c'è quel caos in quel numero in quel scorrere di persone che si siedono Antonio si vede che è diverso ma non stona quindi siamo riusciti a includere un dato che è tipico forse se tutti i dati fossero stati tipici come lui non avremmo non siamo riusciti a ottenere la forma quantomeno non questa forma forse sarebbe stato un invito a rivedere l'oggetto reinterpretandolo in altro modo.



Ritornando ai punti di inizio e di fine della dello sperimento scientifico quello che per me rappresentano questi punti è una condizione ideale che è prossima alla condizione ideale diciamo platonica per certi versi però ci arriviamo dopo ideale Perché Perché si parte da delle condizioni ideali cioè delle condizioni poetiche ipotetiche cioè si prende la un interpretazione della realtà si prendono dei dati si scelgono dei punti dei parametri da osservare e si sceglie una condizione iniziale questa condizione iniziale non è la realtà è una trasposizione semplificata quanto meno purificata per avere una condizione tale di partenza Che cos'è consenta sulla quale possa essere consentito di costruire un ragionamento da questa condizione iniziale purificata si operano una serie di esperimenti che partono tutti solitamente dalla stessa una stessa condizione di base da una uniformità di condizione di base questi esperimenti hanno delle diversità quando ho lo stesso fenomeno presentato e proposto in istanti diversi O cambiamento di parametri o quindi succedono delle cose alla fine tramite operazioni statistica si giunge a un risultato finale cioè si giunge ogni percorso ha un risultato finale si fa un'analisi statistica dei percorsi del dottati finali per trarre delle conclusioni per fare un ponte tra due condizioni che però restano ideali Nel senso che non sono la realtà sono una trasposizione Secondo le nostre possibilità di descrivere la realtà è comunque sempre purificate quindi esiste una condizione ideale noi parlando della sedia del modo di sedersi descriviamo in casting visited un punto O meglio un oggetto che è una sintesi della realtà quindi quindi come dicevo prima questi 64 che rappresentano lo scibile l'universo del sedersi e della sedia osservandoli abbiamo un'idea del sedersi.” 


Quindi invisited c'è una messa in forma di un fenomeno che lo stare seduti o il sedersi visited rappresenta questa condizione ideale Nel senso che visited non analizza non utilizza la serie del sedersi per esprimere un'opinione un concetto una suggestione e Un'emozione per spiegare la realtà no visita de un oggetto che rappresenta questa azione opposizione questa figura ideale che è il sedersi e la mette in forma quindi fa anche lei una trasposizione tra qualcosa che è un'azione reale che però ha nella realtà la moltitudine Nel senso che nella realtà Esiste la moltitudine di persone che si siedono questa azione da un lato porta a un'idea una condizione ideale che l'idea che abbiamo ognuno di noi della posizione di sedersi cioè del fatto dell'azione di sedersi visite ed è un'altra trasposizione che fa parallelo alla condizione ideale Però ne dà forma quindi è come se fosse una sorta di incarnazione di oggettivazione dell'ideale di sedersi ora osservando visited e ragionando su I processi che mettono in atto questa questo oggettivamente oggettivizzazione ci sono gli spunti di ricerca che si possono intersecare quale delle analisi statistiche su come ci si siede con degli aspetti anatomici ergonomici Si possono analizzare degli aspetti culturali degli aspetti sociali si può contestualizzare visited casting visited nasce in una sorta di contestualizzazione perché sono stati chiamati a partecipare delle persone utilizzando una rete un dispositivo che è quello del casting quindi queste persone nella loro differenza hanno una cosa in comune che è il dispositivo dentro cui gli è stato proposto di sedersi questo loro punto in comune questo li rende paragonabile in qualche modo il fatto che si siano seduti e anche se loro Se loro Ehi hanno delle differenze nel modo di sedersi dei modi diversi di interpretare la domanda e sono tutti con lo stesso dubbio del perché gli sia stato chiesto di sedersi nel loro tentativo di essere originali di mostrare qualcosa di sè non possono fare a meno che essere trattenuti a questa realtà che è la realtà di un'azione banale ed una non conoscenza del motivo per cui gli si è chiesto di sedersi per cui ogni loro tentativo di personalizzare si scontra con un'altra tensione che è quella del non sapere perché se io sapessi che mi devo sedere Perché devo interpretare un uomo stanco posso fare un'interpretazione Ma se io so che mi devo sedere che devo sedermi e non mi si chiede altro ogni mio tentativo viene frustrato di interpretazione perché potrebbe essere fuorviante e potrebbe sporcare o non convincere la mia performance quindi c'è da un lato per questi partecipanti una tensione ad interpretazione alla messa in valore di se stessi ma da un lato un'altra tensione comunque ad agire in una maniera neutrale In ogni caso tutti questi 64 partecipanti sono tra di loro paragonabili all'interno del catzing dal casting poi abbiamo deciso di abbiamo deciso di tentare di dare opportunità a tutti i partecipanti di realizzare qualcosa di concreto con noi ad oggi siamo a 4 nel caso della Conference e del 19 ottobre c'è Tomà c'è stato un primo Generator Giuseppina e ognuno di loro viene inserito in una in un contesto in cui il sedersi prende una funzione i loro singoli interventi sono degli interventi che vanno interpretati nell'insieme Perché continuano una moltiplicazione di realtà di pratica di pragmaticità quindi di creazione di oggetto a partire dall'idea iniziale del casting. 



Ehi filosoficamente si dice che non è il pensiero che fa le parole ma le parole che fanno il pensiero e poi che ci c'è chi è capace di inventare le parole e queste parole vanno inventate rispetto a qualcosa che esiste altrimenti il resto è un arbitraria devono anticipare presentare qualcosa che una volta è una volta la parola inventata deve rispondere a qualcosa perché se una parola inventata di qualcosa che non risponde a nulla per nessuno non diventa parola questa parola non è solo la parola poetica e la parola intesa come creazione Quindi come oggetto quindi un oggetto ha un oggetto si può riconoscere un valore creativo artistico se ci dice ci comunica qualcosa ma non importa cosa se è uno specchio di ciò che siamo e sentiamo se ci pone di fronte a una novità che è una novità rispetto a noi stessi Non novità rispetto al mondo ma non tutto passa dalle parole può passare dei numeri dei concetti dei colori dei movimenti delle forme ogni cosa che rientra nei codici dell'umanità e quindi della cultura 

Una delle riflessioni che il progetto Be Seated porta con sé è quella sulla sintesi e sull'idea.

Consideriamo l'azione di sedersi e lo stare seduti come sono io adesso.

Sono azioni banali, ordinarie, quotidiane.

Invisibili.

Seppur a teatro, utilizzate in senso espressivo non sono affatto invisibili, anzi sono fastidiosamente presenti.

Questa è una delle considerazioni da cui è nato Be Seated.

Il fastidio del sedersi come gesto espressivo.

Quello che stiamo facendo per Be Seated è creare una serie di circostanze, di eventi, di occasioni per incarnare la posizione seduti.

Creare un dispositivo che sottrae significato specifico, espressivo e contestuale al sedersi.

Però, per astrarci dal significato singolo dobbiamo moltiplicare la panoramica dei significati.

Come potremmo dare idea dell'essenza del sedersi senza mostrare qualcuno che si siede ? Senza contestualizzare in qualche modo ?

Sedersi è ideale, è un'idea.

Ma non possiamo pensarla se non attraverso qualcuno che si sieda.

Quindi moltiplichiamo il sedersi e moltiplichiamo i contesti in cui questa azione, questa figura, si manifesta.

Be Seated è quindi un progetto sul sedersi ideale, svuotato.

Come le lettere rispetto al discorso.

Ogni lettera è necessaria al discorso, ma da sola che cos'è? È un mondo. Chi potrebbe spiegare la lettera A? C'è qualcuno che sa spiegare o sa immaginare cosa sia il sedersi da solo senza il resto?

Così è per i numeri.

Ogni numero è un infinito, ogni lettera è "il verbo".

Quindi il sedersi, in Be Seated, è un ideale, è un infinito.

Però Be Seated è anche un oggetto di ricerca e di creazione, ha una sua forma, una sua dimensione di realtà.

Esiste, e questa sua esistenza si pone problematica.

E si pone estetica.

Adesso io parlo dalla sedia, quindi associo dei contenuti al sedersi, creo degli elementi.

Nel mio caso, questi elementi nascono dalla decisione di creare un'insieme di video che diano contenuto al progetto, sostituendosi a qualsiasi spiegazione diretta e sintetica di Be Seated.

Io parlo sulla sedia.

Non sarei mai riuscito a sperare il progetto. Non saperi cosa spiegare.

Io devo vivere Be Seated, devo farlo, devo fare l'opera.

Il mio sedermi qui e adesso è parte dell'opera.

Se io dovessi spiegare cosa faccio, in quale dimensione dovrei farlo, in quale posizione? Dove potrei posizionarmi, a monte, sopra il progetto, per guardarlo dall'alto e spiegarlo? No, io sono dentro, lo spiego così. Non esiste una interpretazione del progetto.

L'interpretazione del progetto è come il sedersi, una moltitudine di eventi. Io ne parlerò innumerevoli volte. Chiunque ne farà parte avrà l'occasione di parlarne. Nessuno avrà il dono della sintesi, cioè della parola, del verbo, che è riservato a Dio. Noi abbiamo il discorso.

Il dilungarci.

Il travisare.

Ma tutti questi discorsi, travisamenti, discussioni, idee, fanno un discorso generale che è "il discorso".

Il discorso generale sul progetto che verrà associato al generale sedersi.

Quindi in nessuna conferenza e in nessuna occasione, io potrò spiegare il progetto.

Questo vale in generale per l'opera d'arte. Io non posso sperare l'opera d'arte.

L'opera d'arte esiste, io posso discutere intorno all'opera d'arte, sia che l'abbia fatta io, sia che l'abbia fatta un'altro. Se ne può discutere oggi, fra cent'anni, fra 1000. E magari si discuterà ogni volta in modo diverso.

Voglio adesso cambiare un po' argomento, vorrei dire qualcosa per non dimenticarla.

Vorrei dire qualcosa sulla scrittura e sull'oralità.

Il rapporto con l'ideale che cerco di descrivere, la difficoltà a contemplare una sintesi.

Privilegiando le improvvisazioni, il discutere intorno alle cose, mi fa pensare alla tradizione orale rispetto la società storica.

Come se io fossi di tradizione orale, un primitivo.

Fissare un'idea per iscritto poneva già al suo nascere problemi filosofici allo stesso Platone.

Egli ha vissuto il paradosso della nascita della filosofia in seno alla problematicità dello scrivere.

Era ancora folle la pretesa di scrivere qualcosa che in realtà è vivo.

Perché allora ancora il narrare, il discutere, accadevano nell'incarnazione, nella metamorfosi.

Non esistevano di per sé, ma nel modo di dire e nella relazione.

Oggi ho cominciato a utilizzare l'intelligenza artificiale per la creazione di sintesi.

Anche il pubblico esiste per me in una dimensione ideale.

Non mi rivolgo ad un pubblico inteso come numero determinato di interlocutori, ma come un'entità altra.

Mi rivolgo alla collettività umana, al pensiero umano, alla dimensione simbolica collettiva, al linguaggio, alla potenza del mondo delle rappresentazioni.

il pubblico è un'entità.

E l'intelligenza artificiale mi consente di dialogare con una sua materializzazione.

Mi piace quindi l'idea che sia l'intelligenza artificiale a fare le sintesi dei miei discorsi.

L'AI ragiona secondo un senso comune. Ciò che lei trova interessante dei miei prodotti, ed i principi di sintesi e comprensione che adotta, rispondono al senso comune.

Ora, considerando che Text to Image tendono con evidenza al kitsch, non so se pure il suo riprodurre pensiero sia kitsch.

Utilizzerò dunque l'ai in occasione della Connect.Collaborate.Create. per produrre sintesi che non devono essere per forza fedeli al mio pensiero, ma rappresentare un modo di intenderlo.

Se qualcuno vorrà invece sentire quello che io ho da dire, potrà guardare i video che ho già inserito sul sito beaseated.art.

La visione degli stessi non è esaustiva rispetto Be Seated. Sono piuttosto da considerarsi tasselli di un percorso asintotico verso il pensiero gemello all'oggetto figurato che è lo stare seduto. Allo stesso modo, asintoticamente, possono considerarsi manifestazione della mia esistenza e della mia necessità inesaurita. Non c'è nessun oggetto, tangibile o meno, da me creato che possa estinguere definitivamente il fuoco che mi anima perché quest'anima ha spiegato.

Se un giorno smetterò di parlare non sarà perché ho detto tutto.

Non ho nulla da dire, da difendere, non importa quindi di cosa parli, importa come, che relazione do alle cose.

il mio parlare nell'ambito di Be Seated può risultare interessante solo nella relazione creata tra le mie speculazioni e l'oggetto Be Seated, che possiamo osservare perché è sopravvissuto all'incontro con la realtà, diventando oggetto vivente.

Be Seated è oggetto che accoglie discorsi, e accogliendo si fa sempre più opaco e potente.

È un oggetto che crea oggetti e che può essere oggetto di interesse.